la Memoria dell'Acqua

LA MEMORIA DELL’ACQUA

La memoria dell’Acqua: Masaru Emoto  ha provato che l’acqua ha una memoria ed essa si può trasmettere, i domini di coerenza. “Jacques Benveniste” (direttore dell’Istituto Nazionale di Ricerche Mediche di Francia), afferma di essere in grado di trasmettere regolarmente attività biologiche alle cellule dell’acqua naturali o coltivate elettronicamente, di archiviare tali segnali su computer e di inviarli via Internet; “Fonte Nature“.

Il 28 giugno 1988 la rivista inglese NATURE (tra le più autorevoli riveste scientifiche al mondo) pubblicò un articolo del Biologo francese “Jacques Benveniste” dal titolo semplificato «L’acqua potrebbe conservare un ricordo, ovvero una traccia delle sostanze che vi hanno transitato».

Questa sensazionale notizia, ha messo il Nobel Jacques Benveniste in una posizione scomoda vista la portata della sua scoperta; leggi l’articolo documentato qui

LA MEMORIA DELL’ACQUA: IL RICORDO

Il Biologo e Premio Nobel, assieme al suo gruppo di ricercatori, fece una serie di esperimenti con l’acqua. Esso si rese conto, grazie ai test su cavie da laboratorio, che unendo una sostanza in grado di produrre una qualche risposta dell’organismo, come ad esempio la produzione di anticorpi, sciolta però fino al punto che non vi fosse quasi più traccia della sostanza nell’acqua, si otteneva lo stesso risultato.

Infatti, era come se, per qualche motivo, fosse rimasta nell’acqua la frequenza emessa da ciò che essa aveva contenuto. Ogni sostanza costituita da atomi, emette infatti una frequenza di tipo elettromagnetico, che secondo il Biologo, avrebbe potuto essere catturata dall’acqua e memorizzata.

IN CHE MODO L’ACQUA HA MEMORIA?

Attraverso i “Domini di Coerenza dell’Acqua”

Secondo la tesi del Biologo Jacques Benveniste, gli atomi che formano l’acqua, creano degli insiemi composti da 6.000.000 di molecole chiamate “Domini di Coerenza dell’Acqua”.

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Queste molecole, avrebbero la proprietà di oscillare o risuonare con un campo elettro magnetico che viene a contatto con esse. Significa che mettendo una qualche sostanza nell’acqua, le sue vibrazioni entrerebbero in contatto col “Domini di Coerenza” che inizierebbe a diffondersi sulla stessa onda.

Si tratta di gruppi di molecole molto stabili, capaci di mantenere la propria struttura ( frequenza) catturata, a lungo nel tempo.

Ecco che possiamo spiegare la possibilità che le frequenze della materia si mantengano nella memoria dell’acqua anche quando la stessa non è più presente.

Sarebbero quindi queste strutture che reggono la frequenza, tipica della materia che provoca nell’organismo della persona che assume l’acqua, le stesse reazioni che avrebbe prodotto la sostanza originale.

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Chiaramente in assenza di quella sostanza, che potrebbe essere dannosa, sparisce ogni effetto tossico e resta solo quello benefico, dovuto al messaggio energetico scambiato della sostanza stessa.

Facciamo un esempio:

Supponiamo di avere un grosso mal di testa, generalmente la maggior parte delle persone prende un farmaco per guarire dal problema.

Quel farmaco, oltre ad avere un effetto analgesico, rilascia anche delle sostanze di scarto o sostanze tossiche che il corpo deve rimuovere nel breve tempo possibile.

Con la scoperta di Jacques Benveniste, è possibile mantenere l’effetto benefico del medicinale senza il 99% della sostanza tossica di scarto.

In poche parole, un bicchiere d’acqua informatizzata con quel principio attivo ha lo stesso effetto di un medicinale Analgesico.

Curiosità: nell’ultimo film Animazione della Walt Disney “Frozen 2: Il segreto di Arendelle”, gli autori hanno raccontato in modo chiaro l’argomento Memoria dell’acqua:

La Walt Disney quando crea, non lo fa a caso, tutto è ben studiato nei particolari, e nei particolari che si nascondo le migliori informazioni.

MASARU EMOTO E LA MEMORIA DELL’ACQUA

Questa sensazionale scoperta veniva già usata nel 1810 dal medico Samuel Hahnemann papà della attuale medicina allopatica. Successivamente, tale scoperta fu scientificamente dimostrata dallo Scienziato e ricercatore giapponese Masaru Emoto.

Masaru Emoto ha provato e documentato che i cristalli di acqua assumono una forma, in conseguenza all’energia in cui è stata sottoposta (memoria dell’acqua); suono (voce e musica), parola scritta (etichetta applicata a una brocca) o pensiero.

Grazie a questa stupefacente scoperta, possiamo affermare che: “benedire, pensare bene e fare del bene, aumentano il benessere psicofisico dell’intera umanità”.

LA MEMORIA DELL’ACQUA: MASARU EMOTO E I SUOI ESPERIMENTI CON L’ACQUA.

Nell’immagine sottostante possiamo notare come tutta l’acqua esposta ai campi elettro magnetici, abbia subito notevoli alterazioni nella forma. Buona visione.

 

la memoria dell'acqua

La memoria dell’Acqua: come allieva di grandi maestri come Dr. Roy e Dr. Joy MartinaDoreen VirtueIsabelle von Fallois e molti altri, dopo dieci anni di esperienza e successi collezionati in ambito professionale, ho deciso di creare questo potente strumento, risolutivo e unico nel suo genere, capace di aiutare l’Essere Umano lungo il suo percorso di cambiamento e crescita personale: “Progetto Guarigione”


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